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Ines Cicirelli

I Vruchi di Fiumefreddo

Calabria

Le Processioni

A Fiumefreddo durante l'anno si svolgono molte processioni;

Il Venerdi' Santo, il 22 maggio per la festa di Santa Rita, la festa del Corpus Domini, l'ultima domenica di luglio per la festa della Madonna del Carmine, il 15 agosto per la festa della Madonna Assunta la cui statua si trova nell'Abbazia di Fonte Laurato, il 16 agosto per la festa di San Rocco, l'8 dicembre per la festa dell'Immacolata Concezione proclamata nel 1767 "Protettice" del popolo di Fiumefreddo e l'ultima domenica di settembre per la festa di San Michele Arcangelo.

La statua del Santo viene portata a spalla dagli uomini, preceduta dalla banda musicale e dai sacerdoti e seguita dal labaro del comune e dalle autorita' civili e militari e dai fedeli che cantando  inni religiosi e recitando preghiere si riversano in un corteo processionale che scorre lungo le strade del paese.

Ai lati della statua si mettono sei uomini tre per ogni lato in posizione rispettosa verso il santo con le braccia dietro la schiena, che si danno il cambio nel portare la statua del Santo.

Anche il sindaco del comune si alternava nel portare la statua.

All'uscita della chiesa e al rientro il Santo viene accolto da spari che indicano rispetto, fede e affetto.

In particolare la processione per la festa di San Rocco si svolge in due momenti:

la mattina la statua del Santo viene portata in processione alla chiesa Matrice preceduta da spari;

il pomeriggio dopo aver girato tutto il paese ritorna nella chiesa di San Rocco ove ai fedeli vengono dati rami di alloro benedetto.

Il rientro della statua di San Rocco e' accompagnato da forti spari.

La statua del Santo in alcuni anni portava una cintura sulla quale venivano appuntati dei soldi dono dei fedeli anche abitanti all'estero.

Si usava per onorare il Santo, negli anni passati, mettere ai balconi e alle finestre coperte e drappi colorati e lanciare al passaggio della statua petali di fiori.

Per la processione della festa della Madonna del Carmine, la statua della Madonna e' preceduta da bambine vestite con abitini bianchi lunghi e possibilmente tutti uguali "le virgineddre", quando secondo un' antica e molto sentita tradizione religiosa viene sciolto un voto.

La richiesta della partecipazione di queste bambine viene fatta da chi ha espresso un voto.

A queste bambine insegno di riconoscenza viene donato un regalino e la persona che ha fatto il voto deve andare scalza in processione.

Per fede molte volte i bambini vengono vestiti come i santi di cui sono devoti e portati dietro la processione.

Nel passato e occasionalmente ancora oggi le donne partecipano scalze o con abiti uguali a quelle dei santi.

Grande ed antica e' la devozione degli abitanti di Fiumefreddo per la Madonna del Carmine.

Fino alla prima meta' del secolo scorso oltre alla processione dell'ultima domenica di luglio, il giorno 16 dello tesso mese, la Madonna veniva portata in processione solenne sul mare dalla località Scaro a Cordieri, su una barca che era seguita da altre barche con le lampare.

Seguiva quindi la benedizione del mare, di quel mare che provvedeva al sostentamento economico delle famiglie dei pescatori.

I pescatori, per voto che risale a tempi remoti, tutti gli anni davano alla Chiesa la quarta parte del ricavato del pesce venduto.

A ricordo di questa manifestazione di fede veniva incisa una pietra che si trovava sulla "Rupe".  

La processione di Santa Maria Assunta a Badia 

Il 15 agosto nell' Abbazia Cistercense di Santa Maria di Fonte Laurato viene festeggiata la Madonna Assunta con una bellissima processione, con la fiera e con spettacoli di arte varia e musica folcloristica.

L'Abbazia sorge in un antico bosco di olmi, di querce, di castagni e macchia mediterranea vicino ad una pianta di lauro e ad una sorgente di acqua.

La leggenda vuole che in questo posto apparve all'Abate Gioacchino da Fiore la Vergine Santissima per cui l'Abbazia prese il nome di Santa Maria di Fonte Laurato. 

E' immersa nel silenzio interrotto solamente dalle tante limpide sorgenti delle acque che emettono dei suoni musicali, creando atmosfere cariche di emozioni e facendone un luogo dello spirito.

E' Luogo di storia, di culto, di devozione, di meditazione, di preghiera e di pace. Con l'avvento di Re Giuseppe Bonaparte nel 1807 venne occupata dai francesi, che uccisero i padri ed il Superiore che si presento' con il Crocifisso in mano e segui' la sorte di tutte le strutture religiose come l'Abbazia Certosina di Fondi, di Padula, di Capri, la Chiesa di San Michele Arcangelo ad Anacapri ecc. che vennero ridotte allo stato laico. Si narra pure che le campane dell'Abbazia vennero rubate e portate via su un carro che doveva attraversare un fiume. Questo fiume straripo' per cui le campane vennero di nuovo riportate nell'Abbazia.

L'Abbazia di Fonte Laurato venne acquistata nel 1813 dalla nobile famiglia Mazzarone di Fiumefreddo.

La festa della Madonna Assunta e' molto sentita e vissuta dagli abitanti che si riconoscono completamente con questo evento, legato alla loro terra e alla loro storia.

E' stata voluta fermamente dai proprietari dell'Abbazia, non solo come manifestazione di grande fede, ma anche come conservazione e recupero delle tradizioni religiose, culturali e popolari che risalgono al passato e fanno parte della storia dell'Abbazia e di Badia e non devono finire nell'oblio dei ricordi.

La processione e' preceduta dalla Novena e dalla Santa Messa, ove riecheggiano cori bellissimi. Ha un aspetto suggestivo ed evocativo ed e' seguita dai fedeli che si stringono intorno alla statua della Madonna, portando dei rami di alloro; il suono della banda musicale si sincronizza con le preghiere dei presenti.

La Statua della Vergine che risale alla fine dell'800, prima di rientrare nell'Abbazia viene rivolta verso i fedeli e la banda inizia a suonare la marcia militare di Radeski e molti altri inni; tutti battono le mani a tempo di musica.

Si crea un momento di grande aggregazione, ove il legame dei presenti con la propria storia religiosa e culturale e' molto sentita e costituisce un collante importante di vita associativa.

A questa festa sono legate alcune tradizioni popolari:

la "riffa" dove le persone partecipano emotivamente, per l'ansia e la gioia della vincita costituita da immagini ed oggetti religiosi, e animali da cortile-

U melone d'acqua (cocomero, che viene messo a fresco nelle sorgenti con molte bibite). I partecipanti alla festa con gioia ed allegria vicendevolmente si offrono le bibite.

La "filiciata cistercense" delicato formaggio avvolto nelle felci locali costituisce un omaggio alla festa; prodotto dalla civilta' pastorale, e creato nei conventi cistercensi e' presente nelle mense paesane, compagna di viaggio con altri prodotti per chi durante l'anno si metteva in cammino per lunghi e scoscesi sentieri per andare a lavorare, assurge a prodotto tipico e tradizionale della festa di Santa Maria Assunta, e rammenta e racconta la storia umana e sociale di Badia. Il senso di appartenenza a questo luogo ha origini antiche ed e' molto sentito e forte, tanto che si narra che a Martelletto, localita' facente parte di Badia, i ragazzi forestieri che volevano sposare le ragazze del luogo venivano allontanati con violenza.

Le zampogne, l'organetto il tamburello e la tarantella; le zampogne non vengono piu' suonate, ma sia i bambini che gli adulti suonano benissimo e con sentimento l'organetto, le cui note sono ispirate dal canto degli uccelli come ha detto un pastore;  viene ballata anche la tarantella.

Queste cose costituiscono la ricchezza di un vissuto comune e di un legame con la natura.

Il repertorio dei motivi antichi trasmesso per via orale, e le coreografie dei balli tramandano le tradizioni etno-antropologiche, e costituiscono simboli culturali importanti.

Nell'estate del 2007 un bambino di circa 11 anni, terminata la processione, camminava da solo lungo la strada suonando con l'organetto musica folcloristica.

Quel bambino chiudeva la festa della Madonna rappresentando e testimoniando la storia dell'Abbazia e di Badia.Negli anni 2008-2012 lo stesso bambino era presente alla festa della Madonna di Fonte Laurato suonando con bravura il suo nuovo organetto regalatogli dal padre, ed ora suona nella banda musicale di Fiumefreddo.

La Processione del venerdi' Santo e i Riti della Settimana Santa 

Molto sentita e' la Settimana Santa con i suoi Riti e con le Funzioni che si svolgono dalla domenica delle Palme benedette che vengono poste sul letto matrimoniale e sull'uscio di casa, alla domenica di Resurrezione del Cristo. 

Il mercoledi' si portano in Chiesa gli addobbi per i Sepolcri "Vurrini" vasi di grano e di legumi fatti germogliare al buio quaranta giorni prima di Pasqua. In questa cerimonia viene anche dato il pane benedetto il "tortano" a forma di ciambella, che dai parenti ed amici come da antica tradizione viene mandato anche alle persone che si trovano fuori Fiumefreddo, addirittura anche all'estero.

ll giovedi' Santo c'e' la messa in "Coena Domini", con la lavanda dei piedi a 12 persone che rappresentano i 12 Apostoli, e la solenne traslazione del Santissimo Sacramento all'Altare della Reposizione; vengono spogliati tutti gli Altari e coperti con un panno viola indicanti il lutto e vengono accesi i Sepolcri "Subburchi" che dai fedeli debbono essere visitati in numero dispari.

Il venerdi' Santo e' giorno di lutto per la Chiesa. Le campane vengono legate e si suona solamente la "grancascia" per annunciare lo strazio e lo sgomento per la morte di Cristo.

Nel passato i bambini giravano per i vicoli del paese con la grancascia ed il suono emesso da questo strumento echeggiava in maniera quasi ossessiva.

Viene fatta una solenne processione con la statua del Cristo morto e della Madonna Addolorata; si cantano e si recitano solamente le nenie funebri, senza il suono della banda musicale, e nel passato le donne e le Bizzoche si vestivano di nero, i bambini venivano vestiti da angeli, le chiese e le case venivano listate a lutto, e le finestre tenute chiuse, come si faceva quando moriva una persona cara.

Il sabato Santo si sciolgono le campane e la domenica c'e' la Santa Messa della Resurrezione del Cristo.

In Calabria per la Settimana Santa si fanno solenni cerimonie; ad Amantea il sabato Santo la Processione delle "Navette"; vengono portate a spalla dalle donne e dagli uomini nove statue risalenti ai primi anni del 1900 che rappresentano la passione di Gesu' Cristo ed il dolore della Madonna.

Le Confraternite e la banda musicale accompagnano la Processione.

A Nocera Terinese il sabato Santo viene portata in processione la statua della Madonna con il Cristo morto.

Il rito dei flagellanti I "vattienti" con il sangue che sgorga dalle gambe flagellate, si recano dalla Processione al Calvario, tracciando un percorso di passione, penitenza e purificazione.

La Processione e' accompagnata dalla banda musicale che con il suono rende la cerimonia suggestiva ed emotivamente coinvolgente. .  

Altre manifestazioni religiose molto sentite sono le cerimonie legate al ciclo della vita: battesimo, cresima, comunione e matrimonio. Questi sacramenti nel passato venivano svolte anche nelle cappelle religiose private nelle quali, essendo consacrate, si potevano celebrare tutte le funzioni religiose.

Queste cappelle "armadi a muro" erano situate nei salotti dei palazzi gentilizi, inserite nel muro e chiuse da due ante di legno di colore bianco, circondate da mobili molto importanti che testimoniavano il livello sociale e nobiliare dei proprietari del palazzo.

  

 

Le Missioni  

Le missioni sono manifestazioni religiose che risalgono all'attivita' di evangelizzazione svolte dai padri missionari dopo i vasti movimenti della Riforma e Contro-Riforma.

I padri missionari sono stati sempre presenti nel sud Italia ed in Calabria, per svolgere azione di predicazione e conversione. Anche a Fiumefreddo ogni anno prima di Pasqua e dopo Pasqua ci sono state le missioni avvenimenti molto aspettati e sentiti. Vengono organizzati gruppi di persone nelle chiese, nelle famiglie, nei luoghi pubblici, per ascoltare i padri missionari. A Fiumefreddo a ricordo delle missioni dei Padri Passionisti svolte negli anni '30 vi sono due croci di ferro molto grandi ed artisticamente belle; una in Via del Campo al Centro Storico e l'altra in Via del Mulino a Scaro.

Processione festa di S. Rita 22 maggio 1996

Processione festa di S. Rocco 16 agosoto 1996 

Processione festa di S. Rocco 16 agosto 2003   

Alle feste religiose  che hanno origine antichissima e sono comuni a moltissimi paesi seguivano le feste laiche come le fiere.  

 

Le Fiere

Le fiere costituivano la festa laica alle feste religiose.

Hanno un origine antichissima ed alcune venivano istituite per volonta' regia come omaggio agli abitanti sudditi per favori da questi ricevuti.

Le fiere potevano essere di merci e bestiame e raccontano una parte della storia della Calabria.

Hanno valore sociale ed economico.

Le persone aspettavano questi avvenimenti di anno in anno.

Una frase che nel passato ricorreva spesso era "famme la fera" o "mi fazzu a fera".

In queste frasi c'erano aspettative, attese, piccole economie giornaliere per mettere da parte i "soldini" per poi soddisfare i bisogni, i sogni  e l'esigenze personali e familiari.

Ora le cose sono cambiate, le condizioni economiche ed il commercio hanno assunto un'altro aspetto, ma le fiere hanno sempre quel qualcosa di magico e tanto folclore.

A Fiumefredddo le processioni si fanno in onore dei santi San Rocco, Santa Rita, Madonna del Carmine, festa dell'Immacolata e passando fra i banchi della fiera la banda che suona rende l'ambiente mistico e nello stesso tempo festoso.

Nelle fiere sono sempre presenti i mostaccioli, l'origano ed i peperoncini, oggetti di artigianato, terracotta e cesti.

La lavorazione dei mostaccioli e' antichissima una miscela di farina impastata con il miele di fichi.

I mostaccioli vengono lavorati a Soriano Calabro a livello artigianale, a mano, principalmente dagli uomini e prodotti a livello familiare.

Sono prodotti in molte figure simboliche di animali, di donne, di santi e vengono abbelliti con carte coloratissime, alcune di queste figure risalgono al periodo della Magna Grecia.

Vengono anche commissionati mostaccioli votivi, benedetti in chiesa, nel paese di Vazzano Vibo Valentia, messi all'incanto.

I mostaccioli, l'uso votivo che ne fanno, caratterizzano l'identita' religiosa delle popolazioni calabresi, il loro modo di vivere il rapporto con il sacro e la divinità.

 

L'artigianato calabrese ha caratteristiche millenarie influenzato dalla tradizione contadina e dai vari eventi storici,rappresentato dai vari temi piu' cari dell'anima popolare, le tradizioni piu' arcaiche ed i sentimenti religiosi.

La produzione della ceramicha e' vastissima molto bella e colorata, si raffigurano animali, oggetti ornamentali di uso domestico, figure di santi.

Famosi sono gli orciuoli con il viso di donna o di uomo o figure apotropaiche o di uso scaramantico.

Questi oggetti ove il sacro ed il profano si fondono sono documenti iconografici di grande importanza e carichi di sacralita' di fascino e di magia.

Elementi in cui molti credono. 

Nel mese di maggio del 2008 a Roma a Castel S.Angelo vi e' stata un mostra di queste ceramiche.

Il giornale il Messaggero del 03 maggio 2008, nella rubrica spettacoli e cultura fra le tante mostre presenti a Roma consigliava proprio questa e scriveva " e' un occasione per avvicinarsi alle ceramiche artistiche prodotte nella provincia di Reggio Calabria e tanto ammirate da Picasso negli anni'60 quando le scoprì in una esposizione a Ventimiglia.

Una rara manifattura artigianale da apprezzare attraverso 40 pezzi fra cui maschere orci a forma di riccio, pesci, piatti ispirati ai miti e alla simbologia cristiana".

"U Cucinatu delle Fiere" ha origini remote.

E' tipico di queste manifestazioni ed e' legato ai costumi agli usi ed alle tradizioni della gente della Calabria e del Sud, che per raggiungere i luoghi delle fiere facevano molti chilometri.

U cucinatu viene fatto all'aperto fra la gente e i banchi della merce.

Piatti tipici del passato erano:

le mazzacorde pezzi di polmone, trippa, milza avvolti con gli intestini di agnello o di capretto cotti in umido nella "tiana" recipiente in terracotta.

capuzze (testine) di "aunu o caprietto"a (agnello o capretto) ripiene con pane raffermo formaggio grattugiato origano ed olio cotte in tegame sempre di terracotta.

Queste pietanze venivano cotte sulla "furnaggedra" (fornello a carbone) prima che venisse scoperto il gas liquido che rappresento' progresso e novita'.

Nelle fiere apparsero' i nuovi fornelli a gas liquido per la cottura del "cucinatu".

Un'usanza voleva che quando i contadini portavano al padrone un agnello o un capretto, si dovevano riservare per loro solamente la testina o le frattaglie che erano considerate carne di scarto dell'animale.

Ora nelle fiere queste pietanze non si cucinano piu'.

Su grandi fornelli a carbone si fanno arrostire salsicce, peperoni e melanzane.

Questi "cucinati" sono stati e sono sempre graditi e costituiscono momenti di socializzazione. 

Alle cerimonie religiose sono sempre seguite le manifestazioni laiche, che nei mesi  estivi si protraevano per tutta la stagione: sagre, giochi di piazza, lotterie, riffe, mostre di artigianato, di pittura, incontri culturali, esibizioni di complessi musicali e di cantanti, proiezioni di films, concerti  di musica classica che si svolgevano nelle chiese.

Le chiese rimanevano aperte fino a notte fonda, in modo da poter essere visitate.

Queste manifestazioni sono state sempre molto partecipate, non solo dagli abitanti di Fiumefreddo, ma anche da tutti i fiumeffreddesi che abitano in altre citta' e che ogni anno puntualmente ritornano.

Anche i villeggianti hanno sempre gradito e partecipato a tutte queste iniziative.

Le manifestazioni religiose e quelle laiche, hanno avuto e hanno una grande importanza per la promozione sociale, culturale e turistica, creando fra tutti i partecipanti un osmosi rilevante di rapporti umani, di esperienze, idee, solidarieta' e di amicizia e di rivalutazione degli usi costumi e tradizioni.

   


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