Le mulattiere risalgono al medioevo erano sentieri di montagna sulle quali potevano passare solamente i muli e gli animali da soma.
Erano percorsi generalmente in terra battuta e la larghezza era determinata da misure stabilite soprattutto dal solo passaggio degli animali lasciati al pascolo libero, costituivano il collegamento essenziale tra le campagne le marine ed il paese.
Fiumefreddo è caratterizzato come molti paesi collinari da alcune mulattiere che avevano la funzione di collegare il centro storico situato su una rupe rocciosa e verdeggiante alle zone marine e viceversa.
Una mulattiera della ex Strada Nazionale n.18 ora diventata Strada Provinciale, conduceva al centro storico zona Santa Domenica all'altezza della casa di Padre Rotondo.
Questa mulattiera è stata sempre molto frequentata dagli abitanti specialmente dai contadini e pescatori che nelle ore mattutine
trasportavano le merci al mercato che si teneva nel centro storico del paese nelle Piazze del Popolo, Vittorio Veneto e Piazza Osanna.
Nel centro del paese oltre al mercato si viveva tutta l'attività commerciale, con botteghe di oggettistica, profumi, biancheria, vestiario, oreficeria e botteghe alimentari.
Quindi la mulattiera costitutiva un mezzo fondamentale per il trasporto e la vita commerciale del paese.
Alle prime luci dell'alba i contadini e i pescatori organizzavano l'attività di trasporto dei loro prodotti coltivati frutta, verdura ortaggi e pescato.
Le donne spostavano le merci con grandi cesti che venivano caricati sulla testa al disopra della "curuna"; la "curuna" non era altro che una ciambella fatta di stoffa che aveva lo scopo di attutire i grossi pesi e rendere più agevole il tragitto verso il centro del paese.
Altrettanto gli uomini utilizzavano dei cesti che venivano posizionati sulla spalla destra, il braccio destro poggiato sullo stesso fianco a formare un triangolo per sostenere il peso e il braccio sinistro ad avvolgere tutta la nuca per afferrare energicamente con la mano e sorreggere il cesto.
Quest' attività di commercio si svolgeva tutti i giorni in tutte le stagioni e situazioni climatiche con grossa fatica e abnegazione.
Ancora oggi raccontando il passato, uomini e donne ricordano l'estremo sforzo e impegno che comportava l'andare a vendere i loro prodotti al mercato del paese, ricordano come molte donne scalze percorrevano la mulattiera con le merci sulla testa alla volta del centro del paese.
Oggi la mulattiera non esiste più, esiste il suo tracciato trasformato in viottolo con gradini e ringhiere la cui percorribilità è molto piacevole.
Percorrendolo si è avvolti nella natura dove la macchia mediterranea è sovrana, lo sguardo nelle giornate limpide arriva fino alle isole Eolie dove l'isola di Vulcano si staglia maestosa sul mare.
Di notte la mulattiera si veste di luci, osservandola dalla marina sembra di vedere la via lattea che è scesa dal cielo, l'impianto di luci chiaro scuro che la rivestono rendono il paesaggio romantico e suggestivo con una piccola punta di malinconia.
La mulattiera rispetto al passato oggi è diventata un "bel vedere".
Nella parte superiore della ex mulattiera vi è ancora la vecchia filanda dove le donne un tempo lavoravano la seta, donne che hanno assunto un ruolo concreto nella conduzione della vita domestica e sociale.
A Fiumefreddo ci sono state diverse mulattiere e scorciatoie.
In Via delle Lucciole a ridosso della ex Statale n.18, l'adeguamento della toponomastica è di qualche anno fa; vi è una vecchia mulattiera che conduce a Via dei Campi e poi al mare, ancora oggi viene utilizzata per andare in spiaggia.
Come anche una vecchia scorciatoia conduceva alla Chiesa di San Rocco fino a Fiume di Mare ma questa fa parte dei viottoli che sono andati perduti in quanto non più praticati ed invasi ormai dalla natura.
Anche le mulattiere simboleggiano la storia di Fiumefreddo sono state molto importanti per la vita quotidiana del passato del paese ed hanno anticipato agevolando l'assetto urbanistico viario.
La mulattiera oggi "bel vedere" per la storia che ha avuto e per quello che oggi è diventata dovrebbe essere caratterizzata da una targa a dimostrazione del grande patrimonio culturale e sociale di questo bel paese.
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